13 febbraio 2011 SE NON ORA QUANDO?
reportage Varese
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i messaggi pervenuti a malnate.org dal forum ATTUALITA' Febbraio 2011

15 Febbraio 2011 19:11 Nome: mvf
Belpietro, l'uomo imparziale che conosciamo :

"Un euro per ogni donna che ha sfilato. È questo, a spanne, il costo della manifestazione di domenica. Trecentomila euro è stata calcolata la spesa complessiva. Una cifra più o meno equivalente al numero reale delle partecipanti. Un bell’impegno non c’è che dire. Lo spontaneismo militante non basta. Per esempio il solo palco a Roma è costato almeno 40 mila euro. Montare, smontare, trasportare. E poi l’utilizzo degli impianti di amplificazione. La partecipazione al corteo è gratuita. Ma gli operai e i tecnici vanno pagati. Hanno lavorato la domenica. Che l’abbiano fatto a titolo gratuito è poco probabile. A pagare, a quanto risulta, è stata la Cgil. D’altronde perchè stupirsi? Intanto il segretario generale del sindacato è una donna. E poi come perdere l’occasione per una bella manifestazione di massa contro Berlusconi dietro striscioni tardo-femministe"
Uno spettacolo ad uso e consumo del popolo, con i soldi dei tesserati?

" La Cgil, infatti, non dispone di fonti autonome di finanziamento e non è certo il tesseramento a fare la differenza. Le risorse arrivano dalle imprese e, soprattutto dallo Stato che paga lautamente alcuni servizi (per esempio i Caf che si occupano di pensioni). Risorse gestite in maniera poco trasparente perchè i sindacati non hanno l’obbligo di pubblicazione dei bilanci. Soldi che comunque dovrebbero essere impegnate nell’interesse dei lavoratori. Che c’entrano allora le donne? Già uno sciopero politico pone qualche problema visto che si tratta di manifestazioni slegate da temi negoziali. Ma almeno in piazza sfilano dei lavoratori. La piazza di domenica non rispettava nessuno dei canoni del buon sindacato: oltre a essere una protesta figlia di ostilità tribali non aveva veramente nulla a che spartire con il mondo del lavoro. E allora perchè la Cgil l’ha finanziata? Perchè ha reso disponibile la sua potente macchina organizzativa? "

TUTTO QUI ? NON HA TROVATO ALTRO A CUI ATTACCARSI ? L'EVENTO A RISONANZA MONDIALE CHE SI è SVOLTO NELLE PIAZZE ITALIANE E I MESSAGGI, PESANTI COME PIOMBO, DI MIGLIAIA DI DONNE INDIGNATE, L'HANNO LASCIATO A RIVOLTARSI NELLE SUE FAZIOSE RECITE AL SERVIZIO DEGLI AMICI !
SE L'E' PRESA PURE CON I CAF CHE GESTISCONO RISORSE SENZA TRASPARENZA !
dimissioni, dimissioni, dimisssioni.....

14 Febbraio 2011 17:51 Nome: patti chiari
perchè non cercate i filmini di villa San Martino o di Villa certosa, invece che farci vedere quattro invasate che manifestano per qualcosa di così poco sentito ! Non mi diretwe che preferite le ZAZ alle ford ESCORT ?

(IP:95.237.157.130) Elimina messaggio
15 Febbraio 2011 10:49 Nome: chicca
Per la " testina " qui sopra.

DAL MONDO :
" l'Italia ha molti degni servitori", conclude il FINANCIAL TIMES , "da Giorgio Napolitano a Mario Draghi, che fanno onore al proprio paese e rappresentano l'Italia al meglio. Berlusconi non è tra questi, e il suo rifiuto di fare la cosa giusta e dimettersi è niente meno che vergognoso".

Poi, in una corrispondenza da Roma e Milano sulle manifestazioni di ieri, il quotidiano finanziario britannico rivela una notizia interessante: "La pioggia non ha tenuto le folle lontane dalla piazza a Milano, la città natale di Berlusconi, dove un alto funzionario della polizia ha stimato il numero dei partecipanti a 100 mila persone. Parlando con il FINANCIAL TIMES, il funzionario ha aggiunto che 'moralmente' egli si sentiva di essere insieme ai dimostranti".

I titoli degli altri maggiori quotidiani inglesi dicono tutto: "Berlusconi sente la rabbia di una nazione di donne", è il titolone a tutta pagina del DAILY TELEGRAPH, illustrato da foto di piazze piene.

IL GUARDIAN ricorda che, secondo una statistica del World Economic Forum sulla diseguaglianza di trattamento trai sessi e la discriminazione delle donne, l'Italia figura al 74esimo posto fra 134 paesi, "33 posizioni alle spalle del Kazakhstan".

Per il francese LE MONDE, l'affaire Ruby è "la goccia che ha fatto traboccare il vaso" e portato in piazza gli italiani che temono che Berlusconi rifletta un'immagine distorta del loro paese.

Anche la stampa americana dedica ampio rilievo alle proteste: "Voci rabbiose si levano contro Berlusconi", titola il NEW YORK TIMES,
"Le donne protestano contro lo scandalo Berlusconi", titola il WALL STREET JOURNAL .



15 Febbraio 2011 13:46 Nome: patti chiari
Chicca sei troppo forte, spendi meglio il tuo tempo piuttosto che scrivere ovvietà ! ma ti rendi conto in che paese vivi ? Perchè devi andare a cercare all' estero giustificazioni ? Non ti bastano le tue amiche in piazza

 

14 Febbraio 2011 11:07 Nome: sandra
la gelmini : piazze piene di radical chic uscite dai salotti.....
io nella piazza di varese ho visto : operaie, impiegate, disoccupate, studenti, insegnanti, sindacaliste,casalinghe, mamme, figlie, nonne, nipoti, uomini, giovani e maturi, famiglie, esponenti politici senza alcun simbolo di partito, tutte persone indignate.
Avevano tutti l'aria di non conoscere i salotti di cui parla la gelmini !

 

13 Febbraio 2011 15:12 Nome: patty
12.000 presenze in piazza a Varese. Manifestazione riuscitissima,in anticipo sulle manifestazioni delle piazze di tutt' Italia, nel pomeriggio.
Non certamente " donne perbene contro donne permale " come i cortigiani del governo hanno cercato di stigmatizzare l'evento.
Indignazione, voce alla grande indignazione di madri, nonne, insegnanti, sindacaliste, studenti, casalinghe, uomini amici delle donne.
Persone, unicamente persone offese e indignate per i comportamenti del capo del governo, per l'esempio deprecabile che avvelena la società.
Giovani generazioni accanto a quelle mature, unite per dichiarare che si lavora, si studia, si fatica, si lotta per raggiungere i traguardi e i diritti, non si imboccano scorciatoie, non si svende il corpo, non si usa la sessualità per scalare i livelli sociali, per facili guadagni.
Le donne " sane " italiane si sono fatte sentire, anche per quelle rimaste a casa, ora l'azione passa nei luoghi di lavoro, di studio, familiari.
Vergogna, basta, dimissioni, le voci unite di persone oneste si sono alzate su una piazza grigia, affollata, partecipata.


 

14 Febbraio 2011 10:06 Nome: patty
scusate l'errore dei numeri, le relatrici in piazza hanno detto : 2500.


12 Febbraio 2011 21:20 Nome: nicoletta 
Lontano da me ogni percezione o intenzione di polemica: stiamo confrontando punti di vista non incompatibili. Giusto per precisarvi la mia posizione mi piacerebbe che deste un'occhiata a questo: Agonia di una democrazia a sesso unico [http://unionedonne.altervista.org/index.php/comunicati/2011/376-agonia-di-una-democrazia-a-sesso-unico.html]
Buona domenica! Nico

 

12 Febbraio 2011 09:36 Nome: Mariuccio Bianchi 
Senza polemizzare con nessuno, vorrei dire : coloro che scenderanno in piazza domenica, cara Nicoletta, donne o uomini che siano,sono persone, chi più chi meno, tutte assai impegnate al di fuori del privato, che partecipano con passione e sacrificio alla vita della polis e che per lo più, nel privato,nella vita di coppia, cercano con fatica di creare quella comunità d'affetti che è l'esatto contrario del rapporto d'affari di cui tu parli. Chi scende in piazza donmenica lo fa in positivo per questo, in negativo-e permettimi ci sta- contro la maleodorante puzza che viene dalla facile mercificazione del rapporto tra i sessi operata da parte della classe dirigente, Berlusconi in primis.
Per concludere:spero che uomini e donne domenica, nelle piazze d'Italia, si sia veramente in tanti

 

11 Febbraio 2011 21:23 Nome: nicoletta 
Bisogna che ci capiamo su un punto per me fondamentale: un rapporto tra sessi è dignitoso, rispettoso e appagante se il maschio capisce che per essere amato, avere figli, avere compagnia e affetto deve imparare a dare amore, compagnia, affetto, intimità e buon umore in misura soddisfacente per la donna. Quello basato sul concederle protezione, soldi e prestigio sociale in cambio di sesso è un rapporto d’affari. Tanti uomini e donne non l’hanno capito e sviliscono così una delle cose più belle della vita.
E come si può fare a recuperare anche quelli, a farli cambiare? La lotta, le proteste sono state la molla del primo femminismo, ma oggi non basta più la denuncia, non la capiscono, la deridono. Ci vuole la partecipazione sociale, l'impegno delle donne al di fuori del privato, donne consapevoli di ciò che vogliono e che lo perseguono senza usare potere, soldi e prestigio sociale dei loro ‘soci’. Ci vorrà pazienza, fantasia, ma voglio essere ottimista e pensare che si possa migliorare senza dover tornare alle manifestazioni di tanti anni fa. L'immagine di una piazza in festa per dire che si vive meglio senza compravendite mi piace, quella di una piazza che urla contro un 'peccatore' ... no grazie.


 

12 Febbraio 2011 11:13 Nome: lori
Tra le tante e i tanti che saranno in piazza domenica ci saranno persone " impegnata nel sociale, impegnate al di fuori del privato, consapevoli di ciò che vogliono senza usare il potere dei loro soci ".
Essere in piazza a testimoniare la controtendenza verso esempi vergognosi ai vertici di governo, lo svilimento della " persona donna " ed il valore aggiunto sarà la nostra generazione a fianco della generazione più giovane che sta pagando in modo più pesante.
Una cosa non esclude l'altra, la piazza e l'impegno privato, grande errore pensare che tutto deve avvenire solo nei luoghi preposti, nella quotidianità coraggiosa di molte e di molti.
Quando lo scandalo riveste una simile portata mediatica ed investe la comunità nazionale tutta, la visibilità del dissenso e la pretesa di riacquistare la dignità calpestata è sacrosanta.
Piazza contro un " peccatore " ? Non hai centrato il senso della testimonianza. Sarà UN URLO COLLETTIVO, dopo un minuto di silenzio, per la dignità della donna, per l'occupazione femminile, per gli uomini amici delle donne, per la meritocrazia e non il commercio del corpo,per la difesa dei Diritti Civili delle Prostitute che parteciperanno con il loro Movimento, perchè non saranno, donne contro altre donne, ma una sol voce per la crescita culturale e civile di una nazione.
Sarà una piazza " in festa per vivere senza compravendita " come dici tu,e sarà una piazza " triste " per l'umiliazione che il potere continua ad esercitare contro la donna e contro " la persona " nella sua essenza e dignità.
Anche il tuo " sentire " sarà espresso nelle piazze di domenica, il tuo restare a casa ed il mio essere in piazza non sono incompatibili.


11 Febbraio 2011 18:26 Nome: Mariuccio Bianchi 
Io domenica in piazza ci sarò convintamente. Nono so ancora, per problemi personali, se a Varese o a Milano, ma ci sarò. Anch'io non sono un fanatico della "ginnastica di piazza". Ma ritengo che certe discese in piazza siano sacrosante, perchè giustificate dalla gravità o dall'importanza di un problema. E, questa volta, senza dimenticare che la manifestazione del 13 febbraio va continuata poi con l'impegno faticoso e continuo dei giorni, delle settimane e dei mesi seguenti, scendere in piazza è fondamentale. Per riaffermare valori come la dignità, il rispetto, la sobrietà, la rsponsabilità, valori trascinati nel fango dai comportamenti di parte della classe dirigente, Berlusconi in primis; comportamenti che non solo offendono le donne, ma anche gli uomini, quindi tutti noi. Scenderò in piazza però anche con un pizzico di rammarico: gli uomini stessi, forse più delle donne, avrebbero dovuto sentirsi infangati dall'edonismo e dalla lussuria ostentata di uolmini di governo o di spettacolo; gli uomini stessi avrebbero dovuto pensare a organizzare una manifestazione per affermare che non tutti i maschi sono come Berlusconi, Fede, Mora e affini.

 

11 Febbraio 2011 12:31 Nome: Maria
Siamo tutti d’accordo, cara Nicoletta, che non è la manifestazione che risolve il problema …. O pensi davvero che Donne e Uomini siano così “semplici” da crederlo?

Siamo d’accordo che lo stare vicina a tua mamma è un segnale quotidiano che va oltre 2 ore di piazza …. O pensi che chi andrà in piazza , Donne e Uomini, confondano il fine con un mezzo?

Siamo anche in molti d’accordo che ciò che fai e “pensi” tu, appartenga a molte Donne e Uomini di questa era massacrata invece da perversi contenuti e dimostrazioni Pubbliche la cui reiterazione mira proprio a far retrocedere l’immagine di un’etero-società capace di evolversi e migliorare.
L’immagine, cara Nicoletta, NON E’ TUTTO, essa incarna convincimenti, azioni e propositi.
“L’immagine” di una Piazza che manifesta, proprio per quello che tu affermi, aspetta anche te.
Maria


 

11 Febbraio 2011 14:36 Nome: Betti
Cara signora Maria sono con lei.
Come Nicoletta non mi piacciono le manifestazioni ma la coerenza di ogni giorno.
Dico però che una cosa non nega l’altra e in questo momento “manifestare” di essere (e non apparire) una persona che non accetta di vedere il proprio paese alla mercé di quelli che lo vorrebbero in ginocchio di fronte al potere del ricatto è cosa buona e giusta.
Ci sarò con Elena e Fabio
Betti


11 Febbraio 2011 11:58 Nome: nicoletta 
Domenica 13 non ci sarò in piazza. Firmare o manifestare in massa non può rimpiazzare che si faccia con coscienza, onestà, caparbietà, e in prima persona tutto quello che si può fare nei contesti in cui ci troviamo a vivere. Dove saranno tutte queste donne dal 14 febbraio? Dov'è l'impegno per cambiare le regole?
Gli uomini #maschi# li educhiamo noi. E con tanti abbiamo sbagliato. Forse prima di protestare è meglio recitare un bel mea culpa.
Ho sempre scelto di muovermi, decidere, impegnarmi come PERSONA. Il fatto di essere femmina è secondario, casuale.
In ogni caso non ho mai visto manifestazioni di uomini in piazza perchè i boss mafiosi insozzano la categoria 'maschi'. Mai visti uomini in piazza a difendere la loro dignità dissociandosi dai mariti che ammazzano di botte le mogli, mai visti maschi rivendicare la loro dignità offesa dai violentatori di bambini o dai puttanieri.
E comunque,domenica, la mamma di mio marito, cara e beneamata, compie i suoi primi 80 anni e quello sarà il mio impegno: organizzare un bel pranzo e festeggiarla.


 

11 Febbraio 2011 17:01 Nome: lori
Auguri alla beneamata suocera. Ritengo che Nicoletta segua una sua valutazione legittima, ma, se le giovani donne non ritrovano la loro dignità, se non ritrovano il rispetto di se stesse e i valori indiscussi su cui fondare la propria vita e le scelte che ne conseguono, la questione diventa di " competenza della comunità tutta. Certo i valori dell'essere donna si assorbono in famiglia, nella scuola, nelle associazioni territoriali, ma ora, in questo preciso momento storico, gli stimoli che conducono molte giovani donne a deviare dal condurre vite dignitose, le affabulanti magie che illudono tante adolescenti nell'intraprendere scorciatoie umilianti e depravate per raggiungere il successo, sembrano prevalere in misura esagerata, tanto che, dare visibilità ad una protesta e ad una viva testimonianza della ribellione che molte di noi provano di fronte a tale sbandamento, per lo più esibito dai livelli più alti della classe politica, si rende utile ed indispensabile.
Mea culpa ne recitiamo ogni giorno a ragion veduta, la responsabilità femminile nell'educazione ai figli nel rispetto di genere e nell'uso del proprio corpo, è senz'altro immensa e gravosa, ma guardare alla mercificazione contemporanea di giovani corpi, dove la mente non sa trovare altre vie di successo, e disertare la piazza perchè siamo potenziali complici degli errori madiaticamente mostrati, non mi convince.
Se la manifestazione può scrollare anche solo una persona, uomo o donna, e dico uomo non a caso, se può portare qualcuno alla riflessione salutare che non siamo merce in svendita ma esemplari unici con grandi potenzialità, evviva la piazza, evviva l'ampio spazio aperto che, moltiplicato in tutta Italia, conterrà la spinta incontenibile alla propria sana realizzazione.
Il giorno dopo starà a ciascuno di noi testimoniare nei propri ambiti vitali cosa si è vissuto per poche ore in quelle piazze.

10 Febbraio 2011 17:00 Nome: femme
Ecco come anche la Francia partecipa all'indignazione femminile e maschile italiana.
SE NON ORA, QUANDO ?
Parigi: Giornata nazionale di mobilitazione delle donne italiane domenica 13 febbraio 2011
PARIGI – 13 FEBBRAIO, ORE 14.30, DAVANTI AL SACRÉ COEUR DE MONTMARTRE

La battaglia per il ritorno ad una politica partecipata dai cittadini e per il recupero di un’etica pubblica e politica è per Altritaliani.net un dovere statutario.
Le recenti e scandolose vicende degli ultimi giorni rafforzano la nostra convinzione che l’Italia con il "berlusconismo" sta attraversando una delle fasi più tragiche della sua storia. Di volta in volta sono sotto tiro valori costituzionali; la libertà d’informazione e quella dei giudici di applicare le leggi, poi gli attacchi al lavoro, con la precarietà e disoccupazione crescente tra i giovani, ora l’ennesimo insulto alle donne e alle loro conquiste.
Non occorre aggiungere altro commento al livello di disprezzo nei confronti delle donne e non solo. Per questo Altritaliani aderisce alle manifestazioni in difesa dei diritti e della dignità delle donne e all’iniziativa che di seguito potete leggere e firmare.

Manifestazioni parigine del 13 febbraio a sostegno del movimento delle donne in Italia davanti al Sacro Cuore, ore 14.30, organizzata da varie associazioni italiane e al Centre Pompidou organizzata da DIRE.

 

10 Febbraio 2011 16:57 Nome: lori
La Dignità delle Donne di Natalia Aspesi ( che condivido totalmente )

Si spera che il 13 febbraio centinaia di migliaia di donne e uomini occupino le piazze per reclamare quella “dignità per le donne” che l’esercito di belle ragazze a pagamento, ospiti birichine di varie residenze del premier, hanno, secondo alcuni, offuscato. C’è modo e modo di umiliare la femminilità, non solo frequentando festini di cui si temono nuove testimonianze e foto. Ma anche sottomettendosi ai voleri del maschio, sia esso marito o boss o, appunto, premier. C’ è una sola delle belle signore governative che abbia avanzato qualche discreta critica al bunga bunga in tema di dignità delle donne? Non una, neppure la ministra delle Pari opportunità che si è appena occupata di una legge antiprostituzione. No, tutte solidali ed entusiaste per il loro beniamino, soprattutto le più lontane dalla minore età, quindi sicuramente al riparo da ogni pericolosa tentazione, pronte addirittura a scendere in piazza anche loro, ma per difenderlo. Salvo poi soprassedere, al primo contrordine maschile. Del resto il sondaggio del 31 gennaio dice che, sotto i 44 anni, sono più gli uomini delle donne a ritenere irriguardosi (verso le donne) i comportamenti del premier. Che la propria dignità sia l’ultimo dei pensieri per molte donne giovani?

 
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